Considerazione sull'inverno 2003
Innanzi tutto una precisazione. Le stagioni astronomiche e
quelle meteorologiche non coincidono sul calendario. Infatti la stagione
meteorologica inizia sempre con il primo giorno del mese e non con quello del
solstizio o dell'equinozio. Sempre per questo motivo l'anno meteorologico non
inizia con il 1° di gennaio, ma con il 1° di dicembre dell'anno precedente.
Pertanto volendo parlare dell'inverno 2003 bisogna per forza includere l'intero
mese di dicembre 2002.
Dal punto di vista termico l'inverno appena trascorso ha
registrato una temperatura media di 3.9°C. Tale temperatura è più bassa di
quella media degli ultimi dieci anni (4.2°C). Quindi globalmente è stato un inverno
abbastanza freddo, ma solo relativamente a quanto accaduto di recente; niente di
paragonabile con i rigidi inverni '63 e '81, come si può
osservare nel grafico seguente:

Risulta però evidente, osservando il grafico cinquantennale, che
pur in un contesto di inverni sempre più miti (anni '70 e '90), attualmente sembra iniziata una
fase di nuovo lieve raffreddamento. Anche il numero delle gelate notturne rispecchia
in parte quanto
detto, infatti se ne sono verificate ben 39, lo stesso numero di quelle stimate nel
periodo 1951/2000, contro le 33 rilevate a partire dal 1992. Intendo precisare che sto
parlando delle gelate invernali e non di quelle autunnali e primaverili.
Prendendo in considerazione i singoli mesi si può certamente
parlare di un inverno molto variabile, con periodi anche lunghi molto diversi
dal punto di vista climatico; ma veniamo nel dettaglio:
la partenza della stagione fredda è stata in verità
abbastanza calda con una temperatura media a dicembre di 6.2°C (ben 2°C sopra la norma),
fase che si è prolungata fino ai primi giorni di gennaio. Per tutto il mese
hanno imperversato le correnti zonali atlantiche, foriere di intense
precipitazioni sui versanti occidentali italiani. A Castelnuovo sono caduti ben
206 mm di pioggia, distribuiti nel mese in modo abbastanza omogeneo. Tanta
pioggia, ma niente neve ed appena 3 gelate notturne. Il flusso sud-occidentale
è andato addirittura intensificandosi nei primi giorni di gennaio con un
record di caldo il giorno 3 (ben 11.5°C di media ed una temperatura minima di
poco sotto a 10°C). Dopo appena due giorni c'è stata però la svolta con
sostanziale modifica delle correnti ed ingresso di aria artica marittima. Tale
situazione è quella più favorevole per la neve a Castelnuovo ed infatti si
sono verificati diversi episodi di neve o nevischio (anche neve tonda
temporalesca), ma intercalate da pioggia che non ha consentito un adeguato
mantenimento del manto nevoso; comunque l'accumulo totale non è stato superiore
a 4-5 cm (ben superiore al di sopra dei 700 m). L'episodio artico si è concluso con l'avvento di aria più secca
continentale, che ha portato molto freddo (sotto zero anche di giorno il
giorno 12) e temperature minime intorno ai -6°C. Il freddo ha resistito fino al
giorno 16, poi man mano hanno ripreso campo le correnti occidentali portando
nuove intense precipitazioni piovose tra il 21 e il 23 gennaio. Le temperature
si sono mantenute comunque solo di poco sopra la media. Poi dal 28 nuova fase
fredda di tipo nord-atlantico. Erano state previste nevicate su tutto il
settore Tirrenico, ma la formazione del minimo sulle Baleari, anziché nel Golfo
ligure o sulla Corsica, ha portato la neve sulla Costa Azzurra e sulla Spagna
(capita!). Il mese di gennaio si conclude così con soltanto un pò di
freddo. La temperatura media del mese (3.9°C), complici i primi quattro giorni,
è risultata così circa 1°C sopra la media del cinquantennio, ma nella media
degli ultimi dieci anni. Le precipitazioni, ben 142 mm di pioggia e neve, sono
risultate invece abbondanti (un detto locale recita infatti "gennaio
spolveraio", quindi ventoso e asciutto, in verità la stima
dell'accumulo medio mensile è comunque sui 100 mm). Ma veniamo al mese di
febbraio, che sicuramente è stato molto particolare e, in un certo senso, da
ricordare. E' iniziato freddo e subito ha cercato di regalare un pò di neve,
prima la mattina del giorno 3 con qualche fiocco divenuto pioggia nel pomeriggio
(scorrimento mite occidentale su cuscino freddo), poi tanta pioggia e vento il giorno
successivo per l'approssimarsi di una forte irruzione di aria artica marittima;
già alle 17 primi fiocchi di neve divenuti più fitti in tarda serata, con un
accumulo totale non superiore comunque ai 3 cm. Le basse temperature hanno
mantenuto l'innevamento in paese fino al giorno 8, quando è sopraggiunta una
pur debole corrente umida mediterranea; la neve ha però retto sopra i 600-700 m,
naturalmente nelle zone esposte a bacìo. Da qui in poi si è aperta una lunga
fase fredda e asciutta continentale che si è protratta praticamente fino alla
fine del mese (solo un cielo coperto il giorno 17, ma niente neve). Considerando
gli ultimi due giorni di gennaio è gelato praticamente per ben 27 giorni
consecutivi e per altri 3 è comunque brinato al suolo, con temperatura di pochi
decimi superiore allo zero. La temperatura media di febbraio di 1.5°C è una delle più
fredde registrate negli ultimi venti anni (solo 0.3°C nel 1983 e 1.2°C nel
1986), anche se non paragonabile con l'ormai mitico 1956 (-3.5°C).
Peccato per la mancanza di neve, che le cronache hanno mostrato invece
abbondantissima sull'Adriatico, al Sud (Sicilia compresa) ed Est Sardegna.
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